Amico Mio mi ricorda Taxi Driver e il Piccolo Principe; di quest’ultimo ha la purezza, del primo ha la ferocia. Con parole semplici e un’architettura leggera questa novella va a toccare un tasto delicato e profondo: il bisogno di essere ricambiati quando si ama una persona. Tante volte s’è detto che i maschi non hanno il coraggio di dissotterrare i sentimenti. Gianmarco Perale lo fa, ci porta sotto la superficie, nel luogo dove desiderio e realtà si scontrano e si rischia di incontrare la propria ombra.
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La Società Della Performance, di Gancitano e Colamedici
Dopo La società Dello Spettacolo, teorizzata da Guy Debord nel 1967, secondo Maura Gancitano e Andrea Colamedici viviamo oggi nella Società Della Performance. Se nell’epoca precedente ogni merce veniva spettacolarizzata e ogni spettacolo diventa funzionale alla vendita, nella Società Della Performance la merce siamo noi e sui social gareggiamo per metterci in vetrina.
Continua a leggere La Società Della Performance, di Gancitano e ColamediciPiccoli Mondi, di Caleb Azumah Nelson
Già autore di un romanzo di successo, Mare Aperto (Atlantide 2021, trad. Anna Mioni), Caleb Azumah Nelson (1993), scrittore anglo-ghanese, esce con il suo secondo: Piccoli Mondi (Atlantide 2023, trad. Anna Mioni). Un’opera che, secondo me, vale la pena di leggere perché tocca in modo poetico e profondo un tema molto difficile: il conflitto intergenerazionale.
Ragazze Perbene, di Olga Campofreda
Già libro del giorno a Fahrenheit, candidato da Gaia Manzini al premio Strega 2023, Ragazze Perbene di Olga Campofreda (NN, 2023) racconta attraverso gli occhi di Clara la fuga nella grande città e il ritorno in provincia, alla ricerca di una vita autentica.
Il corpo in cui sono nata di Guadalupe Nettel
Per abbracciare la nostra natura profonda dobbiamo liberarci dell’armatura che altri hanno posto sulle nostre spalle. Questa sembra essere la conclusione cui arriva Il Corpo in Cui sono Nata, un irriverente, delizioso ed enigmatico memoir scritto da Guadalupe Nettel (Città del Messico, 1973), pubblicato in Italia prima da Einaudi (2014) e poi da La Nuova Frontiera (2022) con traduzione di Federica Niola.
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A Berlino con filosofia, di Ilaria Gaspari
Berlino, per Ingebor Bachmann, non fu città d’elezione. Austriaca e nostalgica del Mediterraneo, la trattenevano nella città tedesca una borsa per artisti e la necessità di curare la dipendenza da psicofarmaci e alcol. Stava guarendo da un amore finito male (quello con Max Frisch, seguito a quello finito male con Paul Celan). Fuggiva da qualcosa di più grande, che la tormentava da una vita: gli uomini, il fascismo, la sensazione di sentirsi schiacciata e il desiderio di scomparire in una crepa nel muro.
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Sanguemisto di Gabriela Wiener
Qual è la relazione tra colonialismo, razzismo, patriarcato e il cuore umano? Gabriela Wiener, autrice peruviana residente a Madrid, si offre di fare un po’ di luce sulla questione nel suo Sanguemisto (in spagnolo Hauco Retrato), uscito in Italia nel 2021 per La Nuova Frontiera: un’architettura di storie concentriche, a strati di cipolla, che la narratrice sfoglia, ad una ad una, nel tentativo di cogliere la verità in mezzo alle finzioni dell’io.
Lingua Madre, di Maddalena Fingerle.
Mentre leggevo il bel romanzo di Maddalena Fingerle ripensavo a una cosa detta da Goethe, anni dopo aver scritto il Werther. Quando gli chiedevano cosa ne pensasse, della sua opera giovanile, Goethe diceva che era come leggere un fratellino irragionevole, che non sapeva, o non voleva?, adattarsi alla realtà.
Gotico latino
È una notizia splendida, per me, sapere che la casa editrice Racconti, operosissima sul fronte della narrativa breve, abbia deciso di pubblicare Orientamento, di Daniel Orozco. L’avevo letto nel 2015, quando ho frequentato il Columbia Publishing Course a New York City. Quel libro mi aveva fatto compagnia nei momenti di solitudine; certe volte mi piaceva prendere la metropolitana e vedere dove mi avrebbe portato. In quei casi, un po’ mi perdevo a osservare la fauna locale presente nel vagone, un po’ mi immergevo nella lettura di un libro in lingua madre, per essere più reattivo nei momenti in cui avrei dovuto confrontarmi e lavorare in gruppo con gli studenti americani. Ho conosciuto così Daniel Orozco.
Memorie della mia inesistenza, Rebecca Solnit
La morte di una bella donna è indiscutibilmente l’argomento più poetico che ci sia, ha scritto Edgard Allan Poe, che evidentemente non ha abbracciato il punto di vista delle donne che preferiscono vivere. Io cercavo di non diventare l’argomento poetico di nessuno e di non venire ammazzata; cercavo la mia poetica, senza mappe, senza guide, senza punti di riferimento. Sicuramente c’erano, ma non li avevo ancora identificati (Rebecca Solnit, Memorie della mia Inesistenza, pag.8, Ponte alle Grazie, 2021)
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