“Sono sull’orlo di un attacco di panico. Non sto scherzando. Ora mi metto a piangere”.
Viola è a Riccione. Seduta contro un muro. Nel bagno di una stanza di un hotel che sarà inaugurato tra due giorni, se si spiccia a finire le pulizie. Sono le otto di sera e, senza contare la stanza da cui ci sta telefonando, ne deve pulire altre dieci. Oltre a sgomberare i materiali di risulta lasciati dagli operai, la pulizia ordinaria di una stanza le richiede almeno mezz’ora. Mezz’ora quando è fresca, al mattino. Fuori dalla finestra si sono accese le stelle, la luna brilla sul mare, dai bar viene musica festaiola, e Viola di stanze oggi ne ha già pulite una ventina: “Un mio collega ha le unghie che gli sanguinano a furia di grattare i pavimenti.”
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