Su Michel Houellebecq che comparirà in un porno danese.

Molti anni or sono Jeff Koons sposò Cicciolina; era un gesto artistico che intendeva sia essere dissacratorio, sia sottolineare che all’interno della cornice ‘pop culture’, l’arte poteva permettersi di flirtare goduriosamente col trash. Che la realtà si spinge oltre il confine della morale piccolo borghese.

Notizia di qualche mese fa, lo scrittore Michel Houellebecq accetta la proposta di una nota pornografa di comparire in un video hard. La prima volta che ho visto il fotogramma in cui lui si fuma una sigaretta a letto, Be’, ricordo di aver pensato, Guarda quant’è felice Michel Houellebecq. Sembra un vecchietto che ha infine raggiunto il suo scopo. È una cosa di lui che io non so quanti avrebbero mai pensato.

Come molti di voi ho letto Estensione del Dominio della Lotta e Le Particelle Elementari, agli inizi degli anni Duemila. Già allora Houellebecq si poneva come il profeta di una società pornografica, capitalista e disperata, in cui la scarsità dell’amore per maschi e femmine beta è presupposto culturale, incontestabile dato di fatto, condiviso da tutti e da tutte.

Nei suoi primi libri il narratore ne faceva continuamente una questione di sesso. O, meglio, poneva continuamente la questione dell’assenza del sesso e dell’abbondanza del suo feticcio. L’ho sempre presa come una metafora, perché il sesso è uno dei modi in cui gli adulti mostrano la propria spiccata preferenza per una persona e quella cosa mancava nella vita dei suoi personaggi, per una miriade di ragioni diverse ma tutte riconducibili alla società dei consumi e al patriarcato. In effetti, ricordo che le sue pagine erano pervase da un senso di horror che promanava dalla solitudine esistenziale di chi non ama né è amato da nessuno.

Ora, a vederlo protagonista, lui, Michel, spauracchio lovecraftiano, scarafaggio kafkiano, quieto e soddisfatto tra le lenzuola di un porno danese, con un uso fotografico della luce che suggerisce intimità e quotidianità, mi sento sollevato. Da estensione del dominio della lotta a protagonista di un film porno mi sembra in fondo una favola con lieto fine.

Notizia di qualche settimana fa, Michel e moglie hanno dato mandato ai loro avvocati di impedire con ogni mezzo la diffusione del video. Verrebbe da chiedersi: Ma che senso ha? Prima ti fai la pubblicità e poi la cancelli? Non è facile capire le motivazioni personali, legali, di tutela dell’immagine che hanno spinto il grande scrittore francese a tale ripensamento. Magari ci percula come al solito. Magari è solo réclame.

Dal punto di vista della critica letteraria, però, un senso emerge: siamo ancora dentro il postmoderno e la logica (rileggere Jameson, rileggere Infinite Jest) è ancora quella del capitalismo: lo spettatore è pagante e il lieto fine hollywoodiano è obbligatorio. Michel, per essere il grande scrittore francese del ventunesimo secolo, ha bisogno di un’ironia diversa: macabra, pesante. Esiste, per uno come lui, onta più riprovevole della felicità? Post coitum omne animal triste est.

In foto: Cicciolina e Jeff Koons a Venezia, foto di Karl Lagerfeld.

Pubblicato da

Loris Righetto

Nato e cresciuto tra Verona e la sua provincia. Oltre alle cose importanti per vivere, mi occupo di narrativa, immagini e scrittura. Sono laureato in lingue e ho frequentato il Columbia Publishing Course a NYC. Miei racconti sono apparsi su diverse riviste cartacee e digitali, tra cui Nuovi Argomenti. La mia raccolta di racconti, al momento inedita, è stata menzionata al Premio Calvino, edizione 2019.